Era il 1998 quando, a Napoli, si festeggiò la prima Giornata Mondiale della Pasta. Oggi il valore di questo alimento tipicamente italiano è arrivato ad avere una prospettiva molto interessante sotto tutti i punti di vista: salute, economia, ambiente, cultura e società.
IERI
OGGI
La quantità di pasta consumata oggi è invece di circa 17 milioni di tonnellate. Non solo viene consumata nel privato ma anche i ristoranti italiani nel mondo la propongono servita come l’Italia comanda. I Paesi che ne fanno largo uso da sempre sono Francia, Germania, UK e USA ma da qualche anno sono interessanti anche Olanda, Columbia e Emirati Arabi Uniti.
Chiamata in modi diversi l’idea è sempre quella di un prodotto bilanciato ed economico. Con circa 2€ è possibile preparare abbastanza pasta per quattro persone. E’ inoltre un prodotto salutare, infatti la pasta al pomodoro rispecchia un alimento base di moltissime tipologie di diete sfatando il mito del carboidrato come nemico della salute.
I tipi di pasta sono davvero tanti ma il mondo preferisce la pasta secca e lunga come gli spaghetti, le linguine e i bucatini e soprattutto liscia. Tendenzialmente viene cucinata nel modo più comune: in una pentola con acqua bollente e fuoco sempre acceso. Solo il 30% la risotta, la cuoce in padella aggiungendo l’acqua poco alla volta e unendola subito a condimento e sono ancora pochissimi (2%) a usare il metodo della cottura passiva (pochi minuti di bollore e poi si continua la cottura a fuoco spento). In ogni caso, a parte nei Paesi asiatici si tende a preferire la cottura al dente con porzioni di circa 100g, soprattutto in Francia.
I condimenti sono prevalentemente della tradizione italiana, a volte rivisitati ma mai radicalmente cambiati. Si sceglie la semplicità con il pomodoro come ingrediente massimo. La tradizione è anche legata alla storia delle famiglie: un cuoco su 3 pensa infatti agli insegnamenti della mamma e della nonna quando serve un piatto.
LA PASTA DA RECORD: I MOTIVI DI QUESTO SUCCESSO
Prima di tutto bisogna ricordare che l’Italia è, nel Mondo, il primo esportatore di pasta da sempre. Non solo, è anche il maggior consumatore: sono 23i KG annui consumati pro capite, seguono Venezuela, Grecia, Perù, USA, Turchia, Iran, Francia e Germania.
Sono anche, a loro volta, aumentati i Paesi esteri che scelgono la pasta italiana in tavola.
Interessante è anche l’aspetto della sostenibilità, infatti la sua produzione, sempre più innovativa, limita l’uso di acqua e riduce la produzione di CO2 rendendola un prodotto a basso impatto ambientale; anche il packaging è riciclabile al 100%. La sua versatilità la rende l’alimento principi di tanti piatti anti-spreco.
La favorita dai ristoratori di tutto il mondo è simbolo di tradizione e semplicità, unendo tutto il mondo superando barriere religiose e culturali.
Dal 2006 esiste un ONU della Pasta: Interantional Pasta Organisation (IPO) che ha il compito di spiegare la Pasta e le sue potenzialità arrivando a sottoscrivere il Consenso Scientifico “Healty Pasta Meal” con i maggiori nutrizionisti del mondo che hanno raccolto informazioni favorevoli alla Pasta.
Dopo essere stato assegnato come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO è stato eletto come cibo preferito in 17 Paesi, facendo diventare la cucina italiana la più influente.
Esce anche dalla tavola per diventare la protagonista dei social, con #pasta tra i più usati.
La pasta si rivela quindi favorevole ad assecondare il benessere di tutti, migliorando lo stile di vita e l’umore in tutto il Mondo.