Influencer marketing: perché nel B2B può rivelarsi una scelta vincente

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Se nel campo della comunicazione B2C il coinvolgimento degli influencer è una strategia di marketing ben consolidata, oggi questa leva strategica sta prendendo piede anche tra le aziende che vogliono comunicare ad altre aziende. 2MuchTV illustra alcuni dei benefici dell'influencer marketing nel B2B.

Influencer Marketing B2B

Oggi per le aziende è diventato inevitabile pianificare strategie di influencer marketing per vendere i propri prodotti o servizi e raggiungere efficacemente il pubblico dei consumatori. Ormai è risaputo che quello dell’influencer marketing è un mercato con un enorme tasso di crescita: basti pensare che nell’ultimo anno ha raggiunto un valore pari a 13,8 miliardi di dollari, che si stima possa salire a 16,4 miliardi nei prossimi mesi (Fonte: The State Of Influencer Marketing Report 2022, rapporto curato dall’Influencer MarketingHub in collaborazione con le piattaforme specializzate Refersion e HypeAuditor).

Influencer Marketing: B2C vs B2B

Ma se la collaborazione con gli influencer è una strategia già consolidata per i brand B2C, può questa leva strategica avere un impatto anche nella comunicazione business-to-business?

“L’universo dei creator digitali è molto più ampio e diversificato di come siamo abituati a immaginarlo”, spiega Fabio Betti, CEO & Managing Director di 2MuchTV“Come nel mondo offline, anche in quello online essere influenti significa aver guadagnato credibilità e un seguito di utenti fedeli, nonché essere stati in grado di costruire nel tempo una buona reputazione. In sostanza, essere influencer significa aver guadagnato per merito il titolo di esperto in uno specifico settore, dando autorevolezza alla collaborazione con effetti positivi anche sul brand. Ecco perché all’interno di una strategia di marketing ben congegnata, i creator possono diventare delle leve importanti anche per il settore B2B”.

Alcuni vantaggi dell’influencer marketing nella comunicazione B2B

  •  È un’efficace forma di passaparola. Tra le aziende il passaparola resta ancora uno strumento potente per scegliere fornitori e collaboratori, e il linguaggio dell’influencer, che in un certo senso è un’altra forma di passaparola tra persone che si pongono sullo stesso livello, si inserisce perfettamente in una strategia di marketing per questo settore. Di conseguenza, aumenta la possibilità per il brand di farsi conoscere e di entrare in contatto con nuove aziende.
  • Aiuta a spingere le vendite. Sebbene il prodotto o servizio B2B siano più difficili da raccontare rispetto a quelli del settore B2C – considerando che il target è più “critico” rispetto al consumatore finale – anche nel B2B per farsi un’idea di una marca o un prodotto ci si fida sempre di più del parere di qualcuno esperto del settore, in grado di fornire informazioni più dettagliate su come integrare in azienda un certo prodotto o servizio.
  • Può migliorare la reputazione online. Gli influencer sono persone che negli anni hanno costruito una community stabile e che si sono guadagnati fiducia e credibilità. Facendosi promotori di un’azienda e dei suoi valori, saranno in grado di influire positivamente sulla reputazione, sul prestigio e sull’immagine dell’azienda stessa.

Come scegliere gli influencer e i canali giusti

  • Qualità prima della quantità. Un influencer B2B non ha bisogno di un vasto pubblico, ma deve essere ben connesso al tema di interesse. È improbabile che abbia milioni di follower su Instagram o TikTok. È molto più probabile, invece, trovare influencer con profili LinkedIn e Twitter, spesso abbinati a un blog personale.
  • Pertinenza del pubblico dell’influencer col target aziendale. Spesso un influencer B2B ha già una community consolidata. È quindi importante scegliere con saggezza chi raggruppa il pubblico che interessa di più.
  • Attenzione alla comunicazione dell’influencer. I suoi messaggi devono essere allineati in ogni aspetto con l’azienda: obiettivi, valori, segmento di mercato. In caso contrario, la credibilità del marchio potrebbe risentirne e perdere credibilità.
  • Competenza in materia. Nel B2B, l’influencer deve essere un profondo conoscitore del tema che sta trattando. Molto usati sono giornalisti specializzati, ricercatori e addetti ai lavori conosciuti nel settore, o dipendenti interni e partner commerciali dell’azienda.
  • Canali di comunicazione in target. Mentre TikTok o Instagram sono buoni canali per il B2C, Linkedin, Facebook, Twitter e YouTube sono canali digitali in cui molte aziende B2B vendono già prodotti o servizi tramite influencer. Soprattutto su LinkedIn, iniziano ad affermarsi veri e propri ambassador e opinion leader portavoci della propria industry di riferimento.

2MuchTV

Fondata nel 2010, 2MuchTV è un’agenzia creativa specializzata nell’ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione digitali integrate a supporto dei brand. È stata una delle prime realtà in Italia ad aver offerto servizi di consulenza, produzione e monitoraggio delle campagne chiavi in mano, grazie alla disponibilità in house di diverse figure professionali. Fondata da Fabio Betti (Managing Director) e Bruno Betti (Direttore Creativo), 2MuchTV offre ai propri clienti un servizio completo, dalla creatività alla strategia, passando per la produzione, la distribuzione e l’amplificazione delle campagne di comunicazione.

Foto di Fernando Aguirre Guzmán da Pixabay.