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In Italia il 70% delle aziende ha creato una divisione dedicata all’innovazione

L’innovazione come strada per la crescita sostenibile e la competitività nel medio-lungo periodo è una consapevolezza diffusa tra le aziende italiane, considerando le sfide attuali dell’economia globale. Lo studio Dell Technologies Innovation Index ha analizzato lo stato dell’arte dell’innovazione aziendale in oltre 45 Paesi, rivelando che il 70% delle aziende italiane ha creato una divisione dedicata all’innovazione, posizionando così l’Italia davanti ad altre nazioni come Germania, Francia e Olanda.

Gli intervistati mostrano fiducia nei risultati di questo approccio, con l’82% che cita cambiamenti misurabili e miglioramenti tangibili derivanti dagli investimenti in innovazione. Il 54% sottolinea l’obiettivo di integrare l’innovazione all’interno dell’azienda, coinvolgendo tutti i dipartimenti e i dipendenti, anche se solo il 46% ritiene che il budget destinato all’innovazione sia sufficiente.

Strategie aziendali e incentivi per i collaboratori

Dal punto di vista delle strategie, le aziende italiane si affidano a progetti pilota per dimostrare l’efficacia delle idee (59%), organizzano hackathon o scrum per promuovere l’innovazione e risolvere i problemi in modo collaborativo (40%), e si impegnano nella rapida realizzazione di prototipi per i progetti (38%).

Quali sono gli incentivi che spingono i collaboratori a partecipare attivamente ai progetti di innovazione? Per il 53%, è una questione di sviluppo di carriera, mentre per il 46% è correlato a ricompense economiche. Inoltre, il 40% dei dipendenti sarebbe disposto a lasciare l’azienda se non viene coinvolto come sperato nei progetti di innovazione.

Barriere e acceleratori all’innovazione 

Tuttavia, emergono anche alcune barriere che ostacolano la capacità di innovazione delle aziende italiane. Tra queste, la mancanza di competenze o la difficoltà nel reclutare talenti (26%), un carico di lavoro eccessivo che limita il tempo dedicato ai progetti speciali (19%), e processi di approvazione complessi (23%).

Sono incoraggianti, invece, le risposte riguardo all’impatto del lavoro remoto o ibrido sulla capacità dei dipendenti di contribuire attivamente ai progetti innovativi. L’87% del campione ritiene che la tecnologia collaborativa, combinata alla libertà di lavorare da qualsiasi luogo, sia un acceleratore dell’innovazione (38%), e favorisca in ugual modo coloro che lavorano in smart working e in ufficio, consentendo loro di contribuire attivamente ai progetti (49%).

Innovazione come chiave per la crescita economica sostenibile

Secondo Filippo Ligresti, vicepresidente e general manager di Dell Technologies Italia, emerge una significativa consapevolezza tra le imprese italiane sulla necessità di sviluppare una cultura dell’innovazione diffusa, in cui tutte le idee siano prese in considerazione e si incoraggi l’apprendimento dei collaboratori anche attraverso il fallimento di progetti specifici. Ligresti ritiene particolarmente incoraggiante la volontà delle imprese italiane di innovare, che è notevolmente aumentata negli ultimi anni:

L’innovazione è la chiave per una crescita economica sostenibile e duratura perché permette di precorrere i cambiamenti del mercato, mantenendo salda la posizione competitiva conquistata e accrescendo il valore di un’impresa sul mercato.

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