Imprenditoria femminile: Milano al 35° posto tra le città che più la incoraggiano
L’edizione 2019 del Woman Enterpreneur Cities Index (WE Cities Index), lo studio di Dell Technologies e della società di ricerche IHS Markit, vede al primo posto San Francisco, che per la prima volta supera New York. Al terzo posto Londra, mentre Parigi è ottava. Milano cresce di due posizioni rispetto all'anno scorso ed è l'unica città italiana in classifica, davanti a Dubai e Pechino.
Dell Technologies ha recentemente annunciato i risultati della decima edizione dello studio “Dell Women Enterpreneur Cities Index”, condotto insieme alla società di ricerche IHS Markit, focalizzato sulla capacità attrattiva di 50 città mondiali in termini rispetto all’imprenditoria femminile. La ricerca si concentra sull’impatto delle politiche locali e sugli eventuali specifici programmi nell’ambito dei rispettivi quadri normativi a livello nazionale.
Lo studio valuta il grado di accesso all’imprenditoria rispetto ad aspetti quali: capitale, tecnologia, talento, cultura e mercati. Categorie suddivise in due gruppi: contesto operativo e contesto favorevole. La classifica complessiva poggia su 71 indicatori, 45 dei quali hanno una componente basata sul genere. Gli indicatori individuali sono stati valutati in base a quattro criteri: rilevanza, qualità delle informazioni, unicità all’interno dell’indice e componente di genere.
Cosa emerge dal Dell Women Enterpreneur Cities Index
La Bay Area di San Francisco supera New York e balza al primo posto in classifica, in quanto risulta essere la città in cui le donne possono trovare un accesso più agevole ai capitali. La città californiana passa, tra l’altro, dalla sesta alla seconda posizione per accesso alla cultura, e staziona al primo posto anche per accesso alla tecnologia. Unica nota negativa il costo della vita, in base al quale San Francisco è soltanto quarantacinquesima.
Il terzo posto di Londra la colloca prima tra le città europee, seguita da Parigi, ottava assoluta, che quest’anno è riuscita a entrare nella top 10. La città del Big Ben è al secondo posto per accesso ai talenti e al terzo per accesso ai capitali.
Milano è l’unica città italiana presente nella classifica. Il capoluogo lombardo sale di due posizioni rispetto al 2018. Resta indietro rispetto a Londra e Parigi, ma anche a città come Stoccolma (al decimo posto, Barcellona (al diciottesimo), Amsterdam (al sedicesimo), Berlino (al diciannovesimo) e Monaco (al ventisettesimo). Milano è alla decima posizione per costo della vita, ma solo alla trentaduesima posizione per accesso ai talenti.
Tra le top 10 figurano ben sei città statunitensi, ma in generale va molto forte il nord America, con il Canada che piazza Toronto alla nona e Vancouver all’undicesima posizione.
Le 50 città in esame si sono così classificate:
- San Francisco (Bay Area)
- New York
- Londra
- Boston
- Los Angeles
- Washington DC
- Seattle
- Parigi
- Toronto
- Stoccolma
- Vancouver
- Sydney
- Melbourne
- Austin
- Chicago
- Amsterdam
- Portland
- Barcellona
- Berlino
- Atlanta
- Singapore
- Houston
- Hong Kong
- Copenaghen
- Minneapolis
- Taipei
- Monaco
- Belfast
- Città del Messico
- Dublino
- Miami
- Tel Aviv
- Pittsburgh
- Tokyo
- Milano
- Johannesburg
- Dubai
- Pechino
- Varsavia
- Nairobi
- Seul
- Lima
- Bangalore
- Kuala Lumpur
- San Paolo
- Guadalajara
- Shanghai
- Istanbul
- Jakarta
- Delhi
“Globalmente, il tasso di imprenditorialità femminile è in continua crescita, fattore che contribuisce in modo significativo alla generazione di valore economico e sociale”, ha dichiarato Giulia Scalfi, Sr. Director of Business Operations & CFO Western Region & Italia di Dell Technologies. “Le idee, la creatività, la tenacia e la competenza delle donne sono un aspetto irrinunciabile per dare una spinta concreta all’economia in termini di crescita e sviluppo. Ecco perché, come Dell Technologies, cerchiamo da sempre di supportare la cultura imprenditoriale al femminile, anche attraverso studi e ricerche che possano delineare lo scenario nel migliore dei modi e dare un importante contributo informativo agli stakeholder di riferimento. Informazioni utili sugli aspetti vincenti, ma anche sugli ostacoli di natura finanziaria, culturale e politica, ancora presenti in diverse aree del mondo”.