WaitHero è la prima app che utilizza l’intelligenza artificiale per imparare quali siano i gusti e le esigenze culinarie dei suoi utilizzatori, rimodulando il menù di un ristorante o di un sito web di food delivery affinché gli vengano presentate le proposte che migliori e più in linea. La app si comporta come farebbe un cameriere, imparando pasto dopo pasto le nostre esigenze e preferenze, e non a caso il suo nome, WaitHero, è la crasi tra waiter, cameriere in inglese, ed hero.
Il vantaggio è doppio: da un lato per il cliente che ha a disposizione un menù cucito perfettamente sulle proprie esigenze; dall’altro per il ristorante che ottimizza i tempi di un ordine dato che al cameriere non toccherà più dover elencare al cliente quella serie di piatti che, ad esempio, non rientrano nella categoria dei senza glutine, vegani, vegetariani, ma anche kosher o halal, solo per fare alcuni esempi. Perché, la forza di WaitHero è proprio quella di ampliarsi a una lista quasi infinita di culture ed esigene culinarie. E lo stesso vale anche per la parte beverage. Grazie alla capacità di imparare dalle abitudini, ogni app autopersonalizzerà il profilo del proprio utente offrendo come risultato quelle etichette che meglio si abbinano ai piatti scelti, partendo sempre dall’offerta presente nella cantina del ristorante o sul sito web. Processo che può avvenire anche in maniera inversa, ossia una volta che il cliente ha scelto il piatto, in automatico vengono visualizzati i vini suggeriti, come se a farlo fosse un cameriere, con una ulteriore ottimizzazione dei tempi da parte del servizio ai tavoli dello stesso locale.
Cosa non da poco, in un momento storico in cui il personale nel settore hospitality è sempre più carente ma al tempo stesso la presenza nei ristoranti sta tornando ai tempi pre pandemici. WaitHero, col suo processo unico di customizzazione del menù, risolve questa criticità agevolando l’ordine da parte di un cliente e il lavoro di espletamento dello stesso da parte del ristorante.
Un modello vincente che attualmente è già operativo in 1.500 locali, gestendo dal lancio ad oggi più di 200mila ordini tra le città di Torino, dove WaitHero viene utilizzato nei vari bar e mense interne dell’Università di Torino, oltre che nei locali attorno dove sono soliti andare a mangiare gli studenti e i professori e che la sera diventano meta per migliaia di residenti e turisti. Oltre che a Latina attraverso Mangiatutto, storico food delivery della città con centinaia di locali affiliati per una proposta di decine di cucine differenti. Sono invece più di 20mila gli utenti WaitHero, 50% dei quali lo utilizzano stabilmente nei locali di fiducia o su dedicati siti web, avendolo fatto diventare il proprio cameriere personale.
“Il settore mondiale della ristorazione in termini di fatturato crescerà in maniera vertiginosa nel corso dei prossimi anni – spiega Mirco Bulega, chairman e founder – ma, paradossalmente, questo sarà ancora legato a processi tradizionali sia in presenza che sul web. Con WaitHero e, soprattutto, con la capacità di data analysis che abbiamo apportato nel nostro sistema basato su algoritmi unici di Intelligenza Artificiale, cerchiamo proprio di far fare una evoluzione significativa a un settore dove lo scambio di informazioni, esigenze, richieste, tra cliente e cameriere avviene ancora a voce o sfogliando le pagine di un sito web. Perfezionando queste fasi e rivoluzionando questi processi, miglioriamo l’esperienza dell’ordine per la gioia dei clienti che avranno modo di godersi ancora di più il piatto e i vini scelti che rispecchieranno perfettamente le proprie esigenze e preferenze, e degli stessi ristoratori che avranno modo così di ottimizzare anche l’impiego del proprio personale”.