Connessi in vacanza: la metà degli italiani usa l’hotspot, 1 su 4 ha il Wi-Fi nella seconda casa

4 min

Solo il 4% degli italiani si disconnette durante le ferie, rimane cruciale il tema della cybersicurezza. La metà delle nuove installazioni Wi–Fi nelle seconde case è stata fatta durante la pandemia.

Connessi in vacanza: la metà degli italiani usa l’hotspot, 1 su 4 ha il Wi-Fi nella seconda casa

Durante l’estate, solo il 4% degli italiani trascorre le proprie vacanze all’insegna della disconnessione. È quanto emerge da un’indagine[1] condotta da Selectra (selectra.net), il servizio gratuito che confronta e attiva le offerte di luce, gas e internet per aziende e privati, che conferma il ruolo centrale della rete non solo nella sfera lavorativa, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Secondo l’analisi, per connettere i diversi dispositivi, gli italiani utilizzano soprattutto l’hotspot, sfruttato dal 56% dei vacanzieri che si spostano lungo lo Stivale e che vanta una percentuale di soddisfazione del 90% per quanto riguarda la qualità della connessione; solo un terzo degli intervistati sfrutta invece il Wi-Fi fisso dell’hotel. L’hotspot si conferma la tecnologia più usata anche dalle persone che trascorrono le ferie nelle seconde case (54%), seguito in questo contesto da una connessione fissa, installata dal 25% degli intervistati (con un tasso di soddisfazione dell’85%). Alla luce di questi dati, sembrano invece destinate a scomparire tecnologie ormai obsolete come le saponette o le chiavette USB: a utilizzarle è infatti solo il 9% degli italiani che si sposta nelle seconde case e il 4% di chi trascorre l’estate nelle strutture ricettive.

Ma cos’altro raccontano questi dati?

Innanzitutto, concentrandosi sulle seconde case, Selectra fa notare che la lotta al digital divide nel Belpaese sta (lentamente) funzionando: anche se il divario con le grandi città rimane consistente, la fibra si sta infatti espandendo in modo sempre più capillare anche in provincia, nei piccoli paesi e in montagna. Tra le regioni, spiccano i dati di Calabria e Lazio, la cui copertura delle famiglie residenti con fibra Fttc (Fiber to the cabinet: la fibra arriva fino all’armadio stradale, per poi proseguire in rame fino all’abitazione dell’utente, con inevitabile perdita di velocità) è rispettivamente del 98,9% e 96,5%, così come si legge nel Policy Brief sulle economie regionali pubblicato dall’Istituto per la Competitività (I-Com)[2]. Questa espansione, unita alla crescente disponibilità delle connessioni dati 4G e 5G, che raggiungono porzioni sempre più ampie del territorio italiano, è quindi un fattore fondamentale per la valorizzazione delle seconde case anche oltre il periodo estivo. Inoltre, soprattutto con la diffusione dello smart working, questo fattore faciliterebbe anche il ripopolamento di borghi e aree rurali suburbane, prima non così fornite; non è un caso, quindi, se secondo i dati dell’indagine di Selectra la metà dei rispondenti ha dichiarato di aver installato il Wi-Fi nella seconda casa durante la pandemia.

In secondo luogo, i dati dimostrano che la connessione internet è ormai sinonimo non solo di lavoro e comunicazioni rapide, ma anche e soprattutto di svago: oltre alla pervasività dei social, basti solo pensare a quanti film, serie televisive o videogiochi scorrono sugli schermi dei device durante le vacanze.

Il 58% degli italiani non pensa alla cybersicurezza quando utilizza i Wi-Fi pubblici

Da questo punto di vista, se il sondaggio di Selectra fornisce dati interessanti sulle abitudini degli italiani, allo stesso tempo desta anche alcune preoccupazioni: chi va in vacanza in Italia, infatti, nel 33% dei casi si collega a un Wi-Fi libero (come quelli in alberghi, ristoranti, negozi o parchi); la percentuale che è simile anche tra chi viaggia all’estero (29%). Tuttavia, alla domanda “Sai che collegandoti a una rete libera metti a rischio i dati presenti sul tuo cellulare?”, il 58% dei partecipanti al sondaggio ha risposto che non lo considerava un grosso rischio.

Eppure, la cybersicurezza dei Wi-Fi pubblici, presi d’assalto soprattutto nei periodi di ferie, è un tema molto serio. Connettendosi tramite hotspot wireless pubblici, infatti, il rischio di subire attacchi hacker è più alto e si moltiplica inoltre la possibilità che qualche malintenzionato possa sottrarre dei dati attraverso il dispositivo o infettarlo con un virus. Non è una buona idea, quindi, effettuare operazioni delicate e che coinvolgono dati sensibili tramite i Wi-Fi a libero accesso se non si è certi (come nella maggior parte dei casi quando ci si trova  in un bar o in uno stabilimento balneare) che i sistemi di sicurezza siano adeguati e non espongano i dispositivi al rischio di intrusione da parte di terzi.

Cybersicurezza: i consigli di Selectra

A tal proposito, Selectra condivide tre consigli pratici per non rischiare che un uso superficiale del Wi-Fi possa creare dei problemi proprio durante le agognate vacanze:

  • Prima di partire, è bene controllare tutte le password ed è importante diversificarle e renderle più complesse: la password “ideale” è composta da almeno 8 caratteri, non di senso compiuto, di cui almeno una maiuscola, almeno un numero e un carattere speciale; questo esporrà di meno agli attacchi hacker brutali, ossia quelli in cui appositi algoritmi cercano di infrangere gli account personali tentando più password possibili.
  • In caso di acquisti, prenotazione viaggi o utilizzo di app di Home Banking dallo smartphone, è sempre indicato utilizzare la propria rete dati e non i Wi-Fi pubblici.
  • Attivare, ogni volta che è possibile, l’autenticazione a due fattori: si tratta di abbinare alla password un’ulteriore verifica, che può avvenire tramite SMS o, meglio, apposite app di identificazione o token, che garantiscono una maggior sicurezza.

***

Selectra (selectra.net) è un servizio che aiuta privati e aziende a scegliere il loro fornitore di luce, gas, telefonia e internet. Mette a disposizione dei consumatori un servizio personalizzato e gratuito, selezionando le proposte più adatte alle loro esigenze ed accompagnandoli nella gestione delle pratiche contrattuali. A gennaio 2021 Selectra ha ottenuto la certificazione di Great Place to Work® Italia.

[1] Indagine condotta attraverso un sondaggio disponibile sul sito di Selectra. Sono stati coinvolti in totale oltre 500 intervistati.

[2] Fonte I-com

 

Foto di Peter Olexa da Pixabay.