Festeggiati i 20 anni di Opto Engineering a Mantova

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In occasione del Festivaldellaletteratura l'azienda ha festeggiato il proprio anniversario a Palazzo Ducale: quattro lustri di crescita e di successi. Una storia di coraggio, innovazione, impegno e passione per il territorio, l'Italia e un progresso sostenibile che mette al centro la voglia di migliorarsi costantemente e di raggiungere l'eccellenza.

L’azienda mantovana Opto Engineering®, che progetta, sviluppa e commercializza componenti di imaging per tutte le applicazioni di visione artificiale, ha festeggiato al Palazzo Ducale di Mantova il suo ventesimo anniversario con un evento privato dedicato ai clienti italiani, cui hanno preso parte autorità locali e media nazionali e territoriali. L’evento ha visto la collaborazione in qualità di partner con il Festivaletteratura, con il quale Opto Engineering® condivide il radicamento nella cultura e nella storia della città: una storia che racconta il Futuro.

La storia di Opto Engineering®

La storia di questa azienda italiana, tra le poche ad avere una leadership riconosciuta a livello internazionale in un ambito così innovativo, è iniziata nell’autunno del 2002. Il 16 settembre di quell’anno venne infatti costituita la società, ma fu proprio in quel periodo che furo creati i suoi primi prodotti. Un paio di clienti avevano chiesto all’appena nata Opto Engineering® di progettare degli obiettivi telecentrici: grazie ad un mix di intuito e fortuna prese allora forma l’idea di fornire, anziché il progetto, un prodotto fisico. Fu così che nacque un prodotto dal design innovativo ed efficace, in quel momento sconosciuto in Italia.

Da allora molti prodotti si sono susseguiti e molti ambiti industriali hanno visto nel loro equipaggiamento prodotti Opto Engineering® caratterizzati dalla vision dell’azienda e da alcuni tratti caratteristici che la rendono oggi ben riconoscibile e apprezzata sul mercato nazionale e internazionale: l’attenzione per il marchio, l’offerta di prodotti standardizzati a catalogo, l’internazionalizzazione, la forza vendita interna, la costante spinta verso l’innovazione tecnologica, la ricerca continua di talenti.

L’evento a Palazzo Ducale

Il pomeriggio mantovano per i 20 anni di Opto Engineering® è stato caratterizzato da momenti di intrattenimento, come la sagace esibizione sul palco dell’autrice, e attrice e monologhista Arianna Porcelli Safonov, e una tavola rotonda di altissimo livello, moderata dal giornalista, esperto di innovazione e tecnologia e autore Luca De Biase, nella quale si è analizzata l’anomalia italiana di essere un punto di riferimento internazionale in molti ambiti, dalla moda al food, dall’arte alla cultura, ma al tempo stesso un sottovalutato ambiente di innovazione e di grandi eccellenze tecnologiche, che fanno innovazione ma che spesso la comunicano poco o male.

Alla tavola rotonda “Innovazione e futuro dell’industria tecnologica italiana”, che è stata aperta dal Sindaco di Mantova Mattia Palazzi e che si è tenuta nella meravigliosa Sala dei Capitani, hanno preso parte, oltre al CEO Opto Engineering® Sedazzari, Francesco Morace, sociologo e fondatore del Future Concept Lab, Marko Bertogna, Professore ordinario dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Rita Cucchiara, Professoressa ordinaria presso l’AImagelab dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Maurizio Migliarotti, Direttore Generale di Confindustria Mantova, Gianluca Viscardi, Presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente- CFI e Maurizio Ferraris, filosofo e autore del libro Documanità, oltre che Professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Torino, dove dirige il LabOnt (Laboratorio di Ontologia).

Nei saluti finali sono emersi il coraggio, l’impegno e l’onestà intellettuale con i quali Opto Engineering® persegue giorno dopo giorno il proprio obiettivo: diventare il partner di riferimento per chiunque al mondo operi nella visione artificiale, industriale e scientifica. Gli interventi di  Claudio Sedazzari, CEO e Presidente dell’azienda mantovana e dei suoi collaboratori più stretti, hanno evidenziato la visione e l’aspirazione di Opto Engineering®:  contribuire a rendere questa tecnologia sempre più al servizio dell’uomo e del pianeta in chiave etica e sostenibile, per il bene di tutti, della città di Mantova delle generazioni future.

Un impegno, che come ha spiegato in chiusura la responsabile delle risorse umane Hilenja De Lillo, si sta concretizzando anche nel progetto di una nuova sede, sostenibile dal punto di vista ambientale e dotata di strutture e alloggi per i collaboratori che vengono da fuori Mantova, e nella particolare attenzione che Opto Engineering® dedica alla selezione, alla formazione e alla cura delle persone che la stanno aiutando a crescere.

A segnare il futuro della produzione e della comunicazione della piccola ma ambiziosa multinazionale mantovana sono poi stati il Direttore marketing Massimo Castelletti e la responsabile della comunicazione Elisa Guernieri, che con i loro interventi hanno messo in evidenza la grande crescita che l’azienda ha fatto in questi 20 anni e gli enormi progetti che animeranno i prossimi, a partire già dal 2025, quando sarà inaugurata la nuova grande sede di Mantova.

L’evento presso la chiesa di Santa Barbara

A suggello della stretta relazione con la città di Mantova e con il suo futuro, in chiusura di serata l’azienda ha sponsorizzato un evento in tema con la sua storia: Futura Umanità, che si è tenuto presso la caratteristica chiesa di Santa Barbara ed ha avuto come protagonisti l filosofo Maurizio Ferraris, autore di “Documanità” e gli ingegneri Giuseppe Anerdi e Paolo Dario, autori di “Compagni di viaggio”, tra i massimi esperti mondiali nel campo della robotica, che hanno indagato con ottimismo la possibilità di un’alleanza tra specie umana e macchine intelligenti.

L’antico sogno dell’umanità di dar vita a creature artificiali simili all’uomo ha portato negli anni a molte speculazioni e ragionamenti ed ha suscitato le preoccupazioni di sociologi e bioetici, ma Ferraris, Anerdi e Dario hanno espresso ottimismo circa la capacità degli uomini di plasmare e indirizzare i loro talenti, di orientarne la crescita e lo sviluppo e di fornir loro solidi principi morali affinché siano utili compagni di viaggio, anziché una minaccia per il futuro dell’umanità.